30 Set 2025, Mar

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In questo vivace racconto, datato 24 febbraio 1865, don Bosco parla ai suoi allievi di pericoli spirituali e rimedi concreti. In queste righe l’autore narra il soggiorno presso il vescovo di Cuneo e, soprattutto, l’incubo in cui vede mostruose creature invadere l’Oratorio, simbolo delle insidie diaboliche che minacciano i giovani. Il brusco passaggio dalla ricreazione gioiosa al silenzio angoscioso diventa pretesto per indicare due armi decisive: la Comunione ben fatta e la frequente visita al Santissimo Sacramento. L’introduzione prepara quindi il lettore a un testo che intreccia aneddoto, affetto educativo e catechesi, invitando a coglierne l’urgenza spirituale e concrete scelte quotidiane.

24 febbraio.
Io adunque me ne andai a Cuneo ed abitai in questi giorni col Vescovo, il quale mi trattò magnificamente; e la prima sera, dopo aver ben mangiato e meglio bevuto (si ride!); venne l’ora di andare a dormire. Dopo la cena un buon letto fa piacere, non è vero? Io domandai al Vescovo licenza di fermarmi alla mattina del domani un po’ di più in letto, ed il Vescovo mi soggiunse:
– Sì, sì, anzi voglio che non si alzi prima delle 8 ½.
– Oh! ripresi io, mi fermerò solamente fino alle 6 ½; ne ho d’avanzo per riposarmi.
– Non voglio che si alzi a quell’ora; si alzerà alle 8.
In ultimo fu concluso che alle 7 avrei potuto alzarmi. Andai a dormire. Erano le 11. Subito presi sonno. Ma che volete! Incominciai a sognare, com’è il mio solito, e siccome la lingua batte dove il dente duole, sognai che mi trovava nell’Oratorio, in mezzo ai miei cari figliuoli.
Mi pareva d’essere in mia camera seduto al tavolo, mentre i giovani facevano la ricreazione nel cortile. La ricreazione era animatissima anzi dirò clamorosa; gridavano, urlavano, saltavano, che era un finimondo. Io era contentissimo, perché a me piace molto vedere i giovani in ricreazione e quando li vedo tutti occupati nel giuoco, son sicuro che il demonio ha un bel fare, ma non riesce a nulla. Mentre adunque io godeva degli schiamazzi dei giovani, all’improvviso si fa un mortale silenzio e non ne so comprendere la ragione. Mi alzo tutto spaventato dal tavolino per vedere la causa di questo improvviso silenzio, ed arrivato appena nell’anticamera, vedo entrare per la porta un mostro orribilmente brutto, il quale andava col muso basso e gli occhi fissi a terra. Sembrava che non si fosse accorto della mia presenza, ma camminava sempre diritto in posizione di una bestia feroce che è sempre in attitudine di assaltar qualcheduno. Tremai allora per i miei cari figliuoli e dalla finestra girai gli occhi nel cortile per guardare che fosse avvenuto di loro.
Vidi tutto il cortile pieno di mostri simili al primo ma più piccoli. I miei giovani erano stati respinti lungo e rasente le mura e sotto i portici. Molti di essi erano stesi qua e là sul terreno e parevano morti.
A quello spettacolo doloroso alzai un grido tale per lo spavento che mi svegliai. A quel grido si svegliarono i domestici del Vescovo, si svegliò il Vicario, si svegliò il Vescovo stesso, tutti spaventati a quel grido.
Miei giovani, ai sogni in generale non si deve prestar fede alcuna, ma quando la loro spiegazione è morale, si può farvi sopra qualche riflessione. Io di tutte le cose ho sempre voluto cercare la spiegazione: perciò la cerco anche di questo sogno. Quel mostro pare che voglia significare il demonio, il quale si muove continuamente per la nostra rovina. Dei giovani chi cade e chi fugge. Volete che io vi insegni a non temerlo e a resistere ai suoi assalti? Ascoltate! Non vi è cosa che il demonio tema di più che queste due pratiche:
– La Comunione ben fatta.
– Le visite frequenti al SS. Sacramento.
Volete che il Signore vi faccia molte grazie? visitatelo sovente. Volete che ve ne faccia poche? visitatelo di rado. Volete che il demonio vi assalti? visitate di rado Gesù in Sacramento. Volete che fugga da voi? visitate sovente Gesù. Volete vincere il demonio? rifugiatevi sovente ai piedi di Gesù. Volete essere vinti? lasciate di visitare Gesù. Miei cari! La visita al Sacramento è un mezzo troppo necessario per vincere il demonio. Andate dunque sovente a visitare Gesù e il demonio non la vincerà contro di voi.
Domani i chierici prenderanno l’esame, perciò io li esorto a farsi coraggio. Io, come son solito a fare sempre, applicherò domani la S. Messa a questo scopo, e spero che le cose andranno bene.
(MB VIII, 48-49)