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Il Beato Michele Rua (1837-1910) rappresenta una figura straordinaria nella storia della spiritualità salesiana. Primo successore di Don Bosco, egli incarnò con grande fedeltà il carisma del fondatore, diventandone l’erede spirituale e il continuatore più autentico. La sua vita, segnata da umiltà profonda e obbedienza totale, testimonia come la santità possa esprimersi nell’ordinario vissuto con amore eroico. Dalla giovane età in cui indossò l’abito ecclesiastico fino alla morte, Don Rua si dedicò instancabilmente alla formazione dei giovani e allo sviluppo della Congregazione Salesiana, che sotto la sua guida conobbe un’espansione straordinaria. Offriamo una novena per coloro che – con fede – chiederanno grazie speciali in vista del miracolo aspettato per la sua canonizzazione.
Michele Rua nacque a Torino il 9 giugno 1837. Ultimo di nove figli, perse il padre all’età di otto anni. Studiò dai Fratelli delle Scuole Cristiane fino alla terza elementare.
Avrebbe dovuto iniziare a lavorare nella Regia Fabbrica d’Armi di Torino, dove il padre era operaio, ma don Bosco – che la domenica confessava nella sua scuola – gli propose di continuare gli studi da lui, assicurandogli che alle spese ci avrebbe pensato la Provvidenza. Collaboratore della Compagnia dell’Immacolata con Domenico Savio, fu un allievo modello, apostolo tra i compagni.
Il 25 marzo 1855 nella cameretta di don Bosco fece, nelle mani del fondatore, i voti di povertà, castità e obbedienza. Nel 1858 accompagna don Bosco dal Papa Pio IX per l’approvazione delle regole. Il 28 luglio del 1860 fu ordinato sacerdote. Don Rua apre la prima casa salesiana fuori da Torino a Mirabello. Pochi anni dopo torna a Valdocco e sostituisce e assiste don Bosco in tutto.
Nel novembre del 1884 papa Leone XIII nomina don Rua vicario e successore di don Bosco, che morirà nelle sue braccia quattro anni dopo. Don Rua, già considerato la regola vivente, diventa paterno e amorevole come don Bosco. Affronta e supera numerose difficoltà nel governo della congregazione. Consolida le missioni e lo spirito salesiano.
Morì il 6 aprile 1910, a 73 anni. Con lui la Società era passata da 773 a 4000 salesiani, da 57 a 345 Case, da 6 a 34 Ispettorie in 33 paesi. Paolo VI lo beatificò nel 1972.
Preghiera per impetrare la canonizzazione del Beato Michele Rua
Dio onnipotente e misericordioso,
tu hai posto sulle orme di San Giovanni Bosco
il Beato Michele Rua, che ne imitò gli esempi,
ne ereditò lo spirito e ne propagò le opere;
ora che con la beatificazione lo hai elevato alla gloria degli altari,
degnati di moltiplicare il suo patrocinio verso quanti lo invocano
e di affrettare la sua canonizzazione.
Te lo chiediamo per l’intercessione di Maria Ausiliatrice,
che egli amò e onorò con cuore di figlio,
e per la mediazione di Gesù Cristo nostro Signore.
Amen.
Un pensiero ogni giorno della novena, dalla biografia di don Rua
1º giorno, 20 ottobre
Preghiera per impetrare la canonizzazione del Beato Michele Rua…
Il 18 dicembre 1859 è domenica. A sera, diciotto persone sono radunate nella stanzetta di Don Bosco, la quale in quel momento è la Betlemme salesiana. Sta realizzandosi la riunione di fondazione della “Pia Società di San Francesco di Sales”, cioè dei Salesiani. I diciotto pregano, dichiarano di volersi riunire in Società per santificare sé stessi e per dedicare la vita ai giovani abbandonati e pericolanti. Si tengono le prime elezioni. Don Bosco, il fondatore, è chiamato da tutti ad essere il primo Superiore generale. Il suddiacono Michele Rua, a 22 anni, è eletto Direttore Spirituale della Società. Dovrà, insieme con Don Bosco, lavorare alla formazione spirituale dei primi Salesiani. Michele non prende questo nuovo compito come una carica ‘ad honorem’. Giulio Barberis, che è tra i giovanissimi e frequenta le sue lezioni formative, testimonia: “Era diligentissimo nel prepararsi alle lezioni e ad incitarci allo studio”.
Padre nostro…, Ave Maria… e Gloria…!
Preghiera di intercessione al beato Michele Rua…
2º giorno, 21 ottobre
Preghiera per impetrare la canonizzazione del Beato Michele Rua…
Don Giuseppe Vespignani, che sarà grandissimo salesiano e missionario nell’America del Sud, arrivò a Valdocco nel 1876. Fresco sacerdote di 23 anni, era venuto da Faenza per stare con Don Bosco. Nel suo semplice “Un anno alla scuola di Don Bosco” ci ha dato un quadro vivissimo dell’attività di don Rua, di cui fu nei primi tempi uno dei segretari. Con la sensibilità che in genere non ha chi vive la normalità della vita di tutti i giorni, fotografò l’atmosfera e l’ambiente di Valdocco, animati dalla presenza di due santi, Don Bosco e don Rua.
“Fin dal primo giorno – scrive – mi misi di cuore agli ordini del mio caro superiore don Rua. Quante cose imparai a quella sua scuola di pietà, di carità, di attività salesiana! La sua era una cattedra di dottrina e di santità, ma era soprattutto una palestra di formazione salesiana. Ogni giorno più ammiravo in don Rua la puntualità, la costanza instancabile, la religiosa perfezione, l’abnegazione unita alla più soave dolcezza. Quanta carità, che belle maniere per incamminare un suo dipendente nell’ufficio che voleva affidargli! Che delicato studio, che penetrazione in conoscerne e sperimentarne le attitudini per educarle in maniera a renderle utili all’Opera di Don Bosco!
Padre nostro…, Ave Maria… e Gloria…!
Preghiera di intercessione al beato Michele Rua…
3º giorno, 22 ottobre
Preghiera per impetrare la canonizzazione del Beato Michele Rua…
Nella lettera inviata il 30 dicembre a tutti i Salesiani per dare le ultime notizie sulla salute di Don Bosco, don Rua scriveva: “Ieri sera, in un momento in cui poteva parlare con minore difficoltà, mentre eravamo intorno al suo letto mons. Cagliero, don Bonetti ed io, disse fra le altre cose: Raccomando ai Salesiani la devozione a Maria Ausiliatrice e la frequente Comunione. Io soggiunsi allora: Questo potrebbe servir per strenna del nuovo anno da mandarsi a tutte le nostre Case. Egli riprese: Questo sia per tutta la vita”. Ogni suggerimento di Don Bosco era per don Rua un comando. Quelle parole, che erano il seguito coerente di tutta una vita, don Rua le sigillò nel cuore: quelle erano le strade per cui Don Bosco gli ordinava di far camminare la Congregazione ‘per tutta la vita’. Don Rua fu come sempre fedelissimo alla consegna: Gesù Eucaristia, Maria Ausiliatrice, insieme ai tre voti e alla fedeltà totale a Don Bosco. Con il suo esempio eroico, oltre che con la sua parola, avrebbe attestato incessantemente che questa era la strada salesiana per la santità.
Padre nostro…, Ave Maria… e Gloria…!
Preghiera di intercessione al beato Michele Rua…
4º giorno, 23 ottobre
Preghiera per impetrare la canonizzazione del Beato Michele Rua…
Il 3 ottobre 1852, durante la gita che i migliori giovani dell’Oratorio facevano ogni anno ai Becchi per la festa della Madonna del Rosario, Don Bosco gli fece indossare l’abito ecclesiastico. Michele aveva 15 anni. La sera, tornando a Torino, Michele vinse la timidezza e chiese a Don Bosco: «Si ricorda dei nostri primi incontri? Io le chiesi una medaglia, e lei fece un gesto strano, come se volesse tagliarsi la mano e darmela, e mi disse: ‘Noi due faremo tutto a metà’. Che cosa voleva dire?». E lui: «Ma caro Michele, non l’hai ancora capito? Eppure, è chiarissimo. Più andrai avanti negli anni, e meglio comprenderai che io volevo dirti: Nella vita noi due faremo sempre a metà. Dolori, cure, responsabilità, gioie e tutto il resto saranno per noi in comune». Michele rimase in silenzio, pieno di silenziosa felicità: Don Bosco, con parole semplici, l’aveva fatto suo erede universale.
Padre nostro…, Ave Maria… e Gloria…!
Preghiera di intercessione al beato Michele Rua…
5º giorno, 24 ottobre
Preghiera per impetrare la canonizzazione del Beato Michele Rua…
In Don Rua il distacco è sinonimo di Povertà. La Povertà, egli scriveva, è garanzia di assoluta temperanza, è l’unico clima in cui può vivere e prosperare la nostra Congregazione, soprattutto oggi.
Anche nel Regolamento per i Cooperatori, che egli si compiace di definire “salesiani senza voti”, traccia un tenore di vita che ha tutta l’austerità della povertà religiosa: modestia negli abiti, frugalità nella mensa, semplicità nelle suppellettili, castigatezza nei discorsi, esattezza nei doveri del proprio stato.
Don Rua, al distacco di ogni comodità, divenne asceta operativo.
Padre nostro…, Ave Maria… e Gloria…!
Preghiera di intercessione al beato Michele Rua…
6º giorno, 25 ottobre
Preghiera per impetrare la canonizzazione del Beato Michele Rua…
Nel 1863 Don Bosco fece fare alla sua Opera un passo decisivo. Essa funzionava bene a Valdocco, perché a reggerla c’era la figura carismatica e paterna di Don Bosco. Ma trapiantata altrove, senza Don Bosco, avrebbe funzionato? Nella primavera di quell’anno, Don Bosco ebbe con don Rua, che aveva 26 anni, un incontro confidenziale e intenso. “Ho da chiederti un grosso favore. D’accordo col Vescovo di Casale Monferrato ho deciso di aprire un ‘Piccolo Seminario’ a Mirabello. Penso di mandare te a dirigerlo. È la prima opera che i Salesiani aprono fuori Torino. Avremo mille occhi addosso. Io ho piena fiducia in te. Ti do tre aiuti: cinque dei nostri Salesiani più solidi, tra cui don Bonetti che sarà il tuo ‘vice’; un gruppo di ragazzi scelti tra i migliori che verranno da Valdocco a continuare la loro scuola là, per essere il lievito tra i ragazzi nuovi che riceverai; e insieme con te verrà tua mamma”. Don Rua parte in ottobre. Don Bosco gli ha scritto quattro pagine di consigli preziosi che verranno poi trascritti per ogni nuovo direttore salesiano: sono giudicati uno dei documenti più limpidi del sistema educativo di Don Bosco. Tra l’altro ha scritto: “Ogni notte devi dormire almeno sei ore. Cerca di farti amare prima di farti temere. Cerca di passare in mezzo ai giovani tutto il tempo della ricreazione. Se sorgono questioni su cose materiali, spendi tutto quello che occorre, purché si conservi la carità”. Don Rua riassume tutti questi consigli, che per lui sono comandi, in una sola frase: “A Mirabello cercherò di essere Don Bosco”.
Padre nostro…, Ave Maria… e Gloria…!
Preghiera di intercessione al beato Michele Rua…
7º giorno, 26 ottobre
Preghiera per impetrare la canonizzazione del Beato Michele Rua…
Tra il cumulo delle sue mansioni, in tutti quegli anni don Rua è sempre il Direttore dei numerosissimi giovani che affollano Valdocco: studenti, artigiani, aspiranti salesiani, giovanissimi salesiani. Don Rua si sforza di ‘diventare Don Bosco’ in tutto, anche nel comportamento esterno. Certo, l’aspetto fisico e il temperamento sono diversi. “Le sue maniere, la sua voce, i suoi lineamenti, il suo sorriso, non avevano quel misterioso fascino che attirava e incatenava i giovani a Don Bosco. Ma era per tutti il padre premuroso e affettuoso, preoccupato di comprendere, incoraggiare, sostenere, perdonare, illuminare, amare”, come aveva cominciato ad esserlo a Mirabello. E i giovani di Valdocco, rabdomanti infallibili come tutti i giovani del mondo quando c’è da capire chi vuol loro bene e chi invece ‘fa solo finta’, dimostrarono coi fatti di riconoscere in lui un amico paterno.
Padre nostro…, Ave Maria… e Gloria…!
Preghiera di intercessione al beato Michele Rua…
8º giorno, 27 ottobre
Preghiera per impetrare la canonizzazione del Beato Michele Rua…
Quando tutti i lavori del Santuario furono finiti, parve finito anche don Rua. Una mattina di luglio, nel caldo torrido del luglio torinese, sul portone dell’Oratorio, nell’atto di uscire, cadde nelle braccia di un amico che gli stava a fianco. ‘Peritonite fulminante’ sentenziò il medico subito chiamato. ‘Più niente da fare. Dategli l’Olio Santo’. La penicillina doveva ancora essere inventata, la chirurgia era ancora agli inizi. Don Rua, febbre alta e molto sofferente, invocava Don Bosco; ma lui era in città. Fu fatto cercare. Quando arrivò e gli fu detto che don Rua era alla fine, fece dei gesti incomprensibili. C’erano i ragazzi in chiesa per il ritiro mensile ed egli andò dritto a confessarli. ‘State tranquilli, don Rua non parte senza il mio permesso’, disse entrando in chiesa. Ne uscì molto tardi, e invece che in infermeria andò alla modesta cena messa da parte. Poi salì in camera a posare la borsa con le carte, e finalmente, mentre tutti erano sulle spine, andò al capezzale di don Rua. Vede il vasetto dell’Olio Santo e quasi si arrabbia: “Chi è quel brav’uomo che ha avuto quest’idea?”. Poi si siede accanto a don Rua e gli dice: “Sentimi bene. Io non voglio, lo capisci? non voglio che tu muoia. Devi guarire. Dovrai lavorare e lavorare molto al mio fianco, altro che morire. Sentimi bene: anche se ti buttassi dalla finestra così come sei, non moriresti”. Francesia e Cagliero avevano visto e sentito tutto, e maturarono la convinzione che Don Bosco, il quale parlava nei sogni con la Madonna e strappava da Lei favori impossibili, avesse avuto la garanzia che ‘quel ragazzo’, unico sopravvissuto a tutti i suoi fratelli, la Madonna gliel’avrebbe lasciato accanto per tutta la vita.
Padre nostro…, Ave Maria… e Gloria…!
Preghiera di intercessione al beato Michele Rua…
9º giorno, 28 ottobre
Preghiera per impetrare la canonizzazione del Beato Michele Rua…
Don Rua è stato il fedelissimo, perciò il più umile e insieme il più valoroso figlio di Don Bosco». Con queste parole dette con tono deciso, il 29 ottobre 1972 Papa Paolo VI scolpì per sempre la figura umana e spirituale di Don Rua. Il Papa, in quell’omelia scandita sotto la Cupola di San Pietro, delineò il nuovo Beato con parole che quasi martellarono questa sua fondamentale caratteristica: la fedeltà. «Successore di Don Bosco, cioè continuatore: figlio, discepolo, imitatore… Ha fatto dell’esempio del Santo una scuola, della sua vita una storia, della sua regola uno spirito, della sua santità un tipo, un modello; ha fatto della sorgente, una corrente, un fiume». Le parole di Paolo VI elevavano ad un’altezza superiore la vicenda terrena di questo “esile e consunto profilo di prete”. Scoprivano il diamante che aveva brillato nella trama mite e umile dei suoi giorni.
Per tutta la vita don Rua aveva manifestato un’obbedienza assoluta, tanto ‘assoluta’ che Don Bosco qualche volta ci scherzava. Nella deposizione per il processo di beatificazione, il Rettor Maggiore don Filippo Rinaldi testimoniò: “Don Bosco ebbe a dire: ‘A don Rua non si danno ordini, nemmeno per scherzo’, tanta era la sua prontezza di eseguire qualunque cosa gli venisse detta dal Superiore… A don Rua era facilissima l’obbedienza, perché era profondamente umile. Umile nel comportamento, umile nelle parole, umile coi grandi e coi piccoli”.
Padre nostro…, Ave Maria… e Gloria…!
Preghiera di intercessione al beato Michele Rua…
Preghiera di intercessione al beato Michele Rua
Dio nostro Padre,
al Beato Michele Rua sacerdote,
erede spirituale di San Giovanni Bosco,
hai dato la capacità di formare nei giovani
la Tua divina immagine;
concedi a noi,
chiamati ad educare la gioventù,
di far conoscere
il vero volto di Cristo, tuo Figlio.
Donaci per sua intercessione
La grazia….
a gloria del tuo nome.
Amen.
Beato Michele Rua,
prega per noi!