Tempo per lettura: 2 min.
Nella Facoltà di Medicina di una importante università, il professore di anatomia, come esame finale, distribuì a tutti gli studenti un questionario.
Uno studente che si era preparato minuziosamente rispose prontamente a tutte le domande fino a quando arrivò all’ultima.
La domanda era: «Qual è il nome di battesimo della donna delle pulizie?».
Lo studente consegnò il test lasciando l’ultima risposta in bianco.
Prima di consegnare il compito, domandò al professore se l’ultima domanda del test avrebbe contato ai fini del voto.
«È chiaro!» rispose il professore. «Nella vostra carriera voi incontrerete molte persone. Hanno tutte il loro grado d’importanza. Esse meritano la vostra attenzione, anche con un piccolo sorriso o un semplice ciao».
Lo studente non dimenticò mai la lezione ed imparò che il nome di battesimo della donna delle pulizie era Marianna.
Un discepolo chiese a Confucio: «Se il re ti chiedesse di governare il Paese, quale sarebbe la tua prima azione?».
«Vorrei imparare i nomi di tutti i miei collaboratori».
«Che sciocchezza! Non è certo una questione di primaria preoccupazione per un primo ministro».
«Un uomo non può sperare di ricevere aiuto da ciò che non conosce» rispose Confucio. «Se non conosce la natura, non conoscerà Dio. Allo stesso modo, se non sa chi ha al suo fianco, non avrà amici. Senza amici, non sarà in grado di ideare un piano. Senza un piano, non potrà dirigere le azioni di alcuno. Senza direzione, il paese piomberà nelle tenebre e nemmeno i danzatori sapranno più come mettere un piede accanto all’altro. Così un’azione apparentemente banale, imparare il nome della persona che sta accanto a te, può fare una differenza enorme.
L’incorreggibile peccato del nostro tempo è che tutti vogliono mettere subito a posto le cose e si dimenticano che per fare questo hanno bisogno degli altri».